L’AQUILA- A L’Aquila si è tenuto il primo congresso provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri, una realtà sempre più presente che dà voce ai Carabinieri per tutelarne i Diritti. Gli iscritti della provincia hanno democraticamente confermato ed eletto come segretario provinciale Carlo Cruciani. “É importante che i Colleghi abbiano compreso la necessità di creare una rete di sostegno in favore dei militari dell’Arma, anche quando le interpretazioni di leggi e regolamenti spesso alimentano disaffezione, consentendo così di costruire (insieme) un aiuto concreto e portando sui tavoli decisionali le legittime istanze relative alle criticità che influiscono negativamente sulla sicurezza e sul benessere dei Carabinieri”, afferma il segretario provinciale Cruciani.
Secondo il segretario generale aggiunto NSC Roberto Di Stefano, intervenuto al congresso, “L’Arma sta vivendo una rivoluzione che finalmente colloca nel suo centro d’interesse i Diritti dei Carabinieri. Certo è che – nonostante le parole di apertura del Comandante Generale, il generale Luzi – ci sono ancora dirigenti dell’Arma che ritengono di opporsi all’ineluttabile processo di sindacalizzazione, rifiutando il dialogo, e/o ricorrendo allo strumento della Disciplina Militare, costringendo più sindacati a ricorrere all’autorità giudiziaria competente per condotte antisindacali, pur di non aprirsi al confronto finalizzato alla costruzione di un percorso condiviso e partecipato, pensando di ostacolare (o fermare) l’opera dei dirigenti sindacali che, con passione ed impegnando il proprio tempo e le risorse personali, portano all’attenzione dell’Amministrazione e delle Istituzioni le difficoltà vissute dai Carabinieri e le criticità emergenti dal connubio – non sempre facile – Doveri e Diritti. È fondamentale portare tali aspetti all’attenzione dei tavoli politici in modo da sensibilizzare le parti alle problematiche nell’interesse del benessere delle Forze dell’Ordine, peraltro segnalate anche dal Comandante Generale in occasione della sua recente audizione in Commissione Difesa.
“Per certi versi è comprensibile la difficoltà e la diffidenza di confrontarsi o la decisione di scegliere la disciplina militare invece di ricorrere agli strumenti e al giudice previsti dalla Legge sulla sindacalizzazione per dirimere controversie sindacali – conclude Roberto Di Stefano – ma tutti i dirigenti del Nuovo Sindacato Carabinieri sostengono e difendono con forza ed evidenti sacrifici il concetto di sindacato autonomo, consapevoli della necessità di favorire (e costruire) costantemente il percorso necessario anche alla nostra Istituzione, stimolandola affinché divenga più attenta alle realtà vissute quotidianamente dai Carabinieri nell’attività di sostegno alle Comunità. Serve più coraggio da parte di Tutti, i Carabinieri non hanno nessun timore nell’affrontare le quotidianità operative, figuriamoci se ne possa avere chi fuori servizio continua ad impegnarsi per gli Altri; tantomeno ne deve avere chi intende iscriversi ad un sindacato”.